CROSSROADS – programma culturale

CROSSROADS – Inaugurazione ufficiale
Giovedì 8 febbraio dalle 18.30 alle 19.30
alla Kaserne Basel
Sedi dell’evento
Kaserne Basel
Klybeckstrasse 1b
4057 Basilea
Jazzcampus
Utengasse 15
4058 Basilea
Festival Antigel
Grand Central Pont-Rouge
Route des Jeunes 6
1227 Carouge
Biglietteria
Basilea
CHF 15 (biglietto singolo) / CHF 25 (entrata giornaliera)
Prevendite: starticket.ch
Prenotazioni: +41 61 666 60 00
Festival Antigel
Prevendite e prezzi: antigel.ch
Informazioni: +41 77 499 86 55 (lunedì-venerdì, 14.00-18.00)
Basilea / Basilea & Ginevra
Mats Staub «Artists (working title)»
Kaserne Basel, Rossstall 2
8 febbraio, dalle 18.30 / 9 febbraio, dalle 19.30 / 10 febbraio, dalle 18.30
Installazione / inglese / entrata libera / accesso in qualsiasi momento
«Artist (working title)» permette di ascoltare le biografie di 25 artisti, cresciuti in Egitto, India, Sudafrica o Svizzera e attivi in diverse discipline artistiche. Il filo rosso che accomuna le loro carriere è la partecipazione a un programma di residenze di Pro Helvetia. Mats Staub li ha incontrati e ha posto loro una domanda: cosa vi ha spinto a intraprendere lal vostra professione e come vivete oggi?
Mats Staub vive e lavora a Berlino. Dal 2004 crea progetti artistici al crocevia tra teatro, esposizione, scienza, giornalismo e letteratura. Spesso si tratta di progetti a lungo termine che si ampliano di luogo in luogo.
Boris Nikitin & Zuleikha Chaudhari «Also the real thing»
junges theater basel
8 febbraio, 18.30-20.30
Installazione performativa / inglese / entrata libera / accesso in qualsiasi momento
L’attrice Gaurangi Dang di New Delhi si presenta al suo pubblico. Parla di sé, della sua vita e recita un ruolo del suo repertorio teatrale. È parte di un’audizione, di un’installazione o di un re-enactment? «Also the real thing» della regista indiana Zuleikha Chaudhari e del regista svizzero Boris Nikitin è un’installazione spaziale con emozioni vere e simulate – sul lavoro, la rappresentazione, la ripetizione, la realtà e la finzione. Nell’ottobre 2013 i due hanno promosso un casting a New Delhi per il progetto teatrale «Also the real thing», a cui hanno preso parte oltre 100 attrici e attori. Sei di loro sono stati selezionati e hanno presentato le loro audizioni in un live-loop di 5 ore. Nel quadro di CROSSROADS, Zuleikha Chaudhari e Boris Nikitin insieme a Gaurangi Dang presentano un estratto di questo progetto comune allo junges theater basel.
Boris Nikitin, regista teatrale, artista installativo e direttore del festival basilese «It’s the real thing – Basler Dokumentartage», promuove progetti nell’ambito della scena indipendente internazionale, per vari festival e allo Stadttheater. Quasi tutti i suoi lavori riguardano la costruzione, la rappresentazione e la duplicazione della realtà e dell’identità. Zuleika Chaudhari lavora come regista e light designer a New Delhi e Mumbai. Nei suoi lavori esplora il rapporto tra testo, spazio e artista performativo nonché l’esperienza performativa del pubblico.
Ntando Cele «Black Off»
Kaserne Basel, Reithalle
8 febbraio, 20.30-22.10
Performance / inglese
Il «blackfacing» sui palcoscenici teatrali e in televisione riflette stereotipi e pregiudizi. Con «Black Off», Ntando Cele capovolge la prospettiva trasformandosi in Bianca White, il suo alter ego bianco «whitefaced» con la parrucca bionda e le lenti azzurre. Con affermazioni e battute politicamente scorrette affronta il tema del razzismo nascosto nella vita quotidiana, si diverte a indagare sui pregiudizi e confronta il suo pubblico con le proprie percezioni.
Ntando Cele, cresciuta in Sudafrica, oggi vive a Berna. Ha studiato recitazione a Durban e alla DasArts di Amsterdam. I suoi lavori annullano i confini tra teatro fisico, videoinstallazione e performance. Ntando Cele combina musica, testi e video per riprodurre la sua identità sul palcoscenico.
Jonas Lüscher REPORTAGEN
Kaserne Basel, Rossstall 1
8 febbraio, 19.30-20.20
Tavola rotonda e lettura / tedesco / moderazione: Claude Fankhauser (REPORTAGEN)
Il numero 28 di REPORTAGEN, contenente cinque reportage di altrettanti autori e autrici svizzere, è stato pubblicato nell’aprile 2016 come edizione speciale sotto gli auspici di Pro Helvetia. David Collin, Dmitrij Gawrisch, Jonas Lüscher, Urs Mannhart e Monique Schwitter si sono recati per due-tre settimane in Russia, India, Cina, Sudafrica, Brasile ed Egitto, ospitati dai rispettivi uffici di collegamento di Pro Helvetia. Grazie alle residenze in questi Paesi, hanno avuto il tempo necessario per dedicarsi a reportage letterari di non-fiction sulla vita nei rispettivi luoghi. Durante l’anno seguente cinque autori partner sono venuti in Svizzera: si tratta di Niren Tolsi (Sudafrica), Wang Yin (Cina), Mikhail Kaluzhsky (Russia), Youssef Rakha (Egitto) e Samrat Choudhury (India). I testi di alcuni di loro sono già usciti su REPORTAGEN (quello di Rakha sul n. 31, quello di Choudhury sul n. 32 e quello di Kaluzhsky sul n. 33).
Jonas Lüscher, vincitore del Premio svizzero del libro 2017, racconterà come è nato il suo reportage al Cairo. L’evento sarà moderato da Claude Fankhauser, cofondatore e redattore di REPORTAGEN.
«Tilt Pause Shift: Dance Ecologies in India»
a cura di Gabriele Wittmann & Esther Sutter Straub
Kaserne Basel, Rossstall 2
9 febbraio, 19.00-19.30
Presentazione libraria e tavola rotonda / inglese / entrata libera
La danza indiana vanta una ricchezza di tradizioni, stili e scuole pressoché inesauribile. Il libro «Tilt Pause Shift» ne illustra gli sviluppi più recenti e offre spunti di discussione, sia per il grande pubblico sia per gli specialisti. Promotore della pubblicazione è il GATI Dance Forum di New Delhi. Tutte le autrici e gli autori lavorano principalmente in India e sono parte attiva di questi sviluppi, sotto il profilo sia teorico sia pratico. In nove saggi si interrogano sul significato di «contemporaneità» in India. Dodici ritratti di artisti presentano inoltre le opere più significative di importanti coreografi e artisti coreutici provenienti da regioni indiane assai eterogenee sotto il profilo culturale.
Con il sostegno del Goethe-Institut Max Mueller Bhavan, Pro Helvetia New Delhi ha incaricato la giornalista e insegnante di danza svizzera Esther Sutter Straub e la studiosa di scienze coreutiche e anglista tedesca Gabriele Wittmann di curare la pubblicazione del volume. Le due curatrici si sono occupate del concetto editoriale e della scelta dei ritratti degli artisti insieme alle autrici e agli autori indiani.
SPARCK «IN/FLUX – Mediatrips from the African World»
junges theater basel
9 febbraio / 18.30-23.00 (performance: 9 febbraio, 20.45-21.15)
Videoinstallazione / inglese / entrata libera / accesso in qualsiasi momento
«IN/FLUX – Mediatrips from the African World» è una miscellanea in tre parti di film sperimentali molto diversi tra loro, che esplorano le culture urbane e l’immaginario da una prospettiva africana. I film si confrontano con la violenza e l’euforia, le contraddizioni, le paure e gli aneliti di un XXI secolo globalizzato e postcoloniale. «IN/FLUX – Mediatrips from the African World» nasce dalla collaborazione di SPARCK (Space for Pan African Research Creation and Knowledge) e Lowave.
In aggiunta verrà proposta la performance dal vivo di Lerato Shadi «Basupa Tsela».
«Basupa Tsela» è un necrologio effimero. La performance affronta il tema della violenza quotidiana che si annida nelle strutture istituzionali, i margini di autonomia e le strategie individuali all’interno di questi sistemi.
Lerato Shadi ha studiato arte a Johannesburg e Berlino. Nel 2007 ha esposto i suoi primi progetti «Room#7» e «Aboleleng and Hema» a Johannesburg e Città del Capo. Grazie a una residenza di Pro Helvetia, nel 2010 ha soggiornato a Berna, frequentando l’Accademia estiva del Zentrum Paul Klee. Nel 2017 Lerato Shadi ha partecipato ai «Public Programs» della documenta 14 ed è stata premiata dal programma di residenze AFRICA’SCOUT.
Mandeep Raikhy «Queen-Size»
Kaserne Basel, Reithalle
9 febbraio, 20.00-22.15 / 3 x 45min
performance coreutica / accesso in qualsiasi momento
In risposta al paragrafo 377 del Codice penale indiano, che equipara l’omosessualità a un crimine, «Queen-Size» propone un’esplorazione coreografica dell’intimità tra due uomini. Il coreografo Mandeep Raikhy accompagna direttamente gli spettatori nel luogo più intimo dell’amore: la camera da letto. Attorno a un Charpoy, un letto tradizionale indiano, il duetto dei due danzatori crea un argomento fisico, sensuale a favore dell’amore per tutti. L’incontro intimo è volutamente visibile: in questo modo, «Queen-Size» invita a riflettere sulla sfera privata e sul voyeurismo. In segno di protesta contro la legge discriminatoria, «Queen-Size» è stato presentato in forma ufficiosa nelle metropoli indiane per poi festeggiare la sua prima internazionale nel maggio 2017 a Londra. «Queen-Size» è stato realizzato in stretta collaborazione con il light designer residente a Ginevra Jonathan O’Hear.
Mandeep Raikhy ha studiato jazz a New Delhi. Interessato però soprattutto alla danza contemporanea, ha in seguito studiato teatrodanza presso il Trinity Laban Conservatoire. Dal 2010 gira l’India e tutto il mondo con le proprie coreografie. Nel contempo è managing director del GATI Dance Forum, il principale centro per la danza contemporanea di New Delhi, dove organizza residenze, workshop e festival. Per la Ambedkar University, nel 2017 ha dato vita a un master in pratica coreutica, il primo del suo genere in Asia meridionale.
Yan Duyvendak & Omar Ghayatt «Still in Paradise»
Kaserne Bael, Reithalle
10 febbraio, 19.00-21.15
Performance teatrale / inglese
«Just do it» versus «Inshallah»! Il paradiso da un lato è il cielo in terra: redditi elevati e profitti, così come promesso dal capitalismo. Dall’altro è la vita dopo la morte, una promessa dei fondamentalisti addolcita da frotte di vergini. La frattura tra i due mondi è emersa in tutta la sua evidenza con gli eventi dell’11 settembre. Questo antagonismo sommario si è diffuso su scala globale quale «scontro di civiltà». L’Occidente ha iniziato a guardare con sospetto tutto il mondo arabo e a considerare i valori neoliberali come gli unici garanti di una società funzionante. Poi è arrivata la Primavera araba, che ha però finito per produrre soffocanti dittature, guerra e distruzione in larghe parti dell’Africa settentrionale e del Vicino oriente. La risposta europea alle storie e immagini di morte, atrocità e persecuzioni è stata la paura. Su questo sfondo, gli artisti performativi Yan Duyvendak e Omar Ghayatt hanno realizzato il loro nuovo progetto «Still in Paradise», basato sulla performance «Made in Paradise» (2008).
L’artista ginevrino Yan Duyvendak si muove ai confini tra arti figurative, performance e teatro e con i suoi progetti spesso esplora territori ancora sconosciuti. Nato al Cairo, Omar Ghayatt vive a Berna. Fortemente interessato alla dimensione visiva, ha sviluppato uno stile performativo personale, che unisce scenografia, visual theatre e arte performativa.
Mzantsi encounters
Jazzcampus Basel
8 febbraio, 20.30 & 21.45
9 febbraio, 20.30 & 21.45
10 febbraio, 20.30 & 21.45
entrata libera
Tre serate al Jazzcampus di Basilea offriranno l’opportunità di conoscere l’affascinante e variegata scena jazzistica sudafricana (Mzantsi) e di vedere all’opera alcuni suoi giovani rappresentanti insieme a musiciste e musicisti elvetici. Mentre la pianista Thandi Ntuli farà il suo esordio nel nostro Paese, Vuma Levin (chitarra), Mandla Mlangeni (tromba e flicorno soprano) e Kesivan Naidoo hanno già calcato le scene svizzere con varie formazioni.
8.2.2018
Set 1
Thandi Ntuli Sextet (pianoforte)
Florian Egli (sassofono tenore), Mandla Mlangeni (tromba), Andreas Tschopp (trombone), Thandi Ntuli (pianoforte), Martina Berger (basso), Dominic Egli (batteria)
Set 2
Vuma Levin Quintet (chitarra)
Mats Spillmann (tromba), Vuma Levin (chitarra), Xavi Torres Vincente (pianoforte) Bänz Oester (basso), Jeroen Batterink (percussioni)
9.2.2018
Set 1 & 2
Benedikt Reising and Vuma Levin Project
Ganesh Geymeier (sassofono tenore), Benedikt Reising (sassofono contralto), Vuma Levin (chitarra), Thandi Ntuli (pianoforte), Martina Berther (basso), Kesivan Naidoo (percussioni)
10.2.2018
Set 1
Mandla Mlangeni’s Amandla Freedom Ensemble
Mandla Mlangeni (tromba), Ganesh Geymeier (sassofono tenore), Thandi Ntuli (pianoforte), Sebastian Schuster (basso), Kesivan Naidoo (percussioni)
Kesivan Naidoo’s ZACHUSA
Malcolm Braff (pianoforte), Reggie Washington (basso), Kesivan Naidoo (percussioni)
Basilea & Ginevra
Antje Schupp, Kieron Jina, Mbali Mdluli & Annalyzer «PINK MON€Y»
junges theater basel
10 febbraio, 21.30-22.40
Performance / inglese / xhosa / tedesco
PINK MON€Y parla di pink money. PINK MON€Y è queer. PINK MON€Y è internazionale. pink money è la valuta con cui si compra la tolleranza, a condizione di avere abbastanza grana. pink money incoraggia il pensiero bianco-nero; PINK MON€Y poi lo cancella. PINK MON€Y non ama i marchi, ma celebra la nostra diversità. pink money descrive il potere d’acquisto della comunità LGBTI+, e in particolare i flussi turistici che genera. Chi spende questi soldi, chi li riceve e a quale prezzo? PINK MON€Y è performance, party e protesta in uno Bring your (pink) money!
Antje Schupp vive e lavora a Basilea. La regista si interessa al rapporto tra l’individuo e il contesto sociale e politico. Kieron Jina è un artista multidisciplinare di Durban, attivo come coreografo, danzatore, designer e regista. Mbali Mdluli è un’artista interdisciplinare, fotografa di formazione, che nei suoi lavori esplora il tempo, lo spazio e la memoria. La rapper Annalyzer ha iniziato la sua carriera musicale con il gospel e l’opera e oggi accompagna i suoi testi con ritmi afro e hip-hop.
Masr! Egyptian club night
A cura di Mahmout Refat
Festival Antigel, Grand Central Pont-Rouge
8 febbraio, 22.00
Kaserne Basel, Rossstall 1
9 febbraio, 22.00
Nell’ambito della «Masr! Egyptian club night», l’artista sonora e musicista elettronica egiziana Nour Emam (in arte Nur) si esibirà con i poliedrici musicisti svizzeri Janiv Oron (tra l’altro DJ dei Goldfinger Brothers) e Michael Anklin (tra l’altro batterista degli UFO). Al Cairo, Nur e i due musicisti basilesi hanno sviluppato un nuovo progetto sonoro congiunto, che sarà presentato in prima assoluta durante questa serata. Il trio Islam Chipsy proporrà invece il suono delle strade del Cairo: lo sha’abi è una forma di musica pop egiziana dai ritmi frenetici, suonata fino all’estasi nelle feste di matrimonio. In maniera simile a Omar Souleyman, gli Islam Chipsy, composti da due batteristi e un virtuoso tastierista, suonano durante matrimoni e nei club proponendo le più recenti sonorità di electro chaabi, una musica elettrizzante che ora diffondono anche nel resto del mondo. Oltre al live-act elettronico 3Phaz dal Cairo, si esibirà anche Rozzma, MC e produttore. Il cerchio si chiuderà con il DJ basilese Phil Battiekh, che sta facendo furore nella scena underground egiziana e durante i festival internazionali di musica elettronica.
Line-Up: Nur & Janiv Oron & Michael Anklin, Islam Chipsy, Rozzma, 3Phaz, Phil Battiekh
electro chaabi / musica elettronica / bass musi
Mzantsi! South African club night
A cura di CUSS
Festival Antigel, Grand Central Pont-Rouge
9 febbraio, 23.00
Kaserne Basel, Rossstall 1
10 febbraio, 22.00
Una club night ricca di musica dance innovativa sudafricana, con gruppi e DJ delle pulsanti metropoli musicali di Johannesburg e Durban. Le musiciste e i musicisti si confrontano con la tradizione e l’eredità culturale della musica da ballo sudafricana, traghettandola al presente con nuove forme d’espressione. L’artista e cantante Manthe Ribane, attiva anche come ballerina di Die Antwoord, un gruppo rap-rave conosciuto in tutto il mondo, insieme al duo femminile Kami Awori coniugerà electro-soul minimalista con hip hop e ritmi afro-caraibici. Fela Gucci e Desire Marea formano FAKA, un duo performativo queer che con il suo eclettico progetto unisce musica e arte. Il duo Dirty Paraffin, composto dallo sperimentatore di ritmi Dokta SpiZee e dal noto rapper Okmalumkoolkat, combina rap sudafricano, tranquilli ritmi kwaito-house e molto swag. DJ Lag, un protagonista della scena house sudafricana, insieme a DJ Prie Nkosazana celebrerà infine il gqom, una tipica variante sudafricana di musica house.
Line-up: Dirty Paraffin, Manthe Ribane & Kami Awori, FAKA, DJ Lag, DJ Prie Nkosazana
Musica elettronica sudafricana / kwaito / gqom