Marie Krüttli – Intervista post-lockdown

Marie Krüttli
Carico di energia e pieno di creatività, il trio capitanato dalla pianista romanda Marie Krüttli percorre nuove strade nell’ambito del jazz moderno. La formazione, che comprende anche Lukas Traxel al contrabbasso e Jonathan Barber alla batteria, coniuga ritmi complessi a un suono netto, rimanendo in equilibrio tra malinconia e leggerezza.
Pro Helvetia voleva sapere come le musiciste e i musicisti jazz in Svizzera hanno vissuto l’esperienza del confinamento e cosa li aspetta in futuro. Marie Krüttli racconta la sua vita quotidiana durante la pandemia e le sue preoccupazioni in merito al futuro dei concerti. La band è stata sostenuta da Pro Helvetia nell’ambito del programma di promozione prioritaria del jazz.
«Già prima della pandemia, il mondo del jazz si trovava in condizioni precarie, e questa crisi l’ha reso ancora più fragile.»
Cosa hai fatto durante il lockdown?
Ho continuato a insegnare con l’ausilio di video, articoli, musica online e testi. Qui a Berlino ho dodici allievi adulti che hanno acconsentito a proseguire i corsi online. Ho anche composto un brano per un video che abbiamo realizzato per lo Schaffhausen Jazz Festival con il batterista berlinese Ludwig Wandinger. Inoltre ho iniziato a scrivere musica con un orientamento leggermente diverso: ma è ancora troppo presto per parlarne.
Quali temi ti hanno coinvolto durante il lockdown?
Soprattutto le questioni legate al futuro dei musicisti jazz che suonano dal vivo. Già prima della pandemia, il mondo del jazz si trovava in condizioni precarie, e questa crisi l’ha reso ancora più fragile. Pure per questo motivo, sto valutando di riprendere gli studi. Si tratta di un’ipotesi molto concreta, anche perché sono convinta che, anche dopo la fine del lockdown, molte misure di distanziamento rimarranno in vigore. E quand’anche, nel migliore dei casi, tutto dovesse tornare «come prima», le persone avranno in ogni caso più paura di mescolarsi agli altri, ad esempio in occasione di un festival.
Quali sono le tue esperienze con i nuovi formati in rete (internet, social network, ecc.)?
Nel quadro dei miei corsi ho sperimentato numerose opportunità. Ho continuato a essere abbastanza attiva sui social network, ma lo ero già prima.
Come gestisci questo periodo pieno di incertezze legate alle riaperture?
Non ho mai avuto l’ansia di contagiarmi con il virus. Mi preoccupano piuttosto le conseguenze sui rapporti interpersonali. L’altro giorno mi sono resa conto che, con le mascherine, non c’è più «bisogno» di sorridere, dato che nessuno lo vede. Mi sono detta: «accidenti, perderemo l’abitudine di sorridere alle persone». Cose come queste mi fanno sclerare…
Cosa ti è rimasto degli ultimi due mesi? C’è qualcosa che vorresti portare con te nel futuro?
Continuare ad avere del tempo per me e più tempo in generale.