La scena svizzera oltre confine: eventi e piattaforme in tutto il mondo

Pro Helvetia Il Cairo, Pro Helvetia Johannesburg, Pro Helvetia Nuova Delhi, Pro Helvetia Shanghai, Pro Helvetia South America
«Everywhere», di Sophie Guyot, al festival Spier Light Art

Pro Helvetia sostiene la partecipazione di operatrici e operatori culturali svizzeri a un’ampia serie di eventi, iniziative e piattaforme in diversi Paesi. Per fornire un quadro della varietà di queste attività, abbiamo raccolto alcuni esempi di progetti recenti realizzati nelle regioni dei nostri uffici di collegamento.

Regione araba

Salone Internazionale del Libro di Algeri

DOVE 
Algeri | Algeria 

COSA 
SILA, Salon International du Livre d’Alger (Salone Internazionale del Libro di Algeri), è considerato uno dei più grandi saloni del libro al mondo. Offre spazio per la presentazione di libri al pubblico e promuove attività quali conferenze e incontri. 

CHI E COME 
La 27a edizione ha visto la collaborazione tra MRL (Ginevra) e Éditions Barzakh (Algeri) e la presentazione delle opere degli autori svizzeri Noëlle Revaz e Nétonon Noël Ndjékéry. 

Più persone sono sedute su due divani e parlano tra loro.
Partecipanti alla 27ª edizione della SILA, Salone Internazionale del Libro di Algeri

L’autore Soufiane Hadjadj ha dialogato con entrambi gli scrittori. Noëlle Revaz ha esplorato le relazioni speculari tra Algeria e Francia, nonché tra Svizzera francofona e Francia, mettendo in luce gli spazi altamente politicizzati che queste connessioni possono creare attraverso dinamiche linguistiche e culturali. 

Nétonon Noël Ndjékéry ha raccontato il lungo percorso che ha portato alla pubblicazione del suo libro Il n’y a pas d’arc-en-ciel au paradis (2022), un’opera sulla servitù frutto di quattro decenni di lavoro. 

Hadjadj ha anche moderato gli incontri tra Ndjékéry e l’autore algerino Salah Badis, focalizzandosi sulle sfumature linguistiche nei rispettivi scritti, e tra Revaz e la poetessa algerina Samira Negrouche, che hanno discusso del potere e della complessità nel linguaggio letterario. 

Les Premières Chorégraphiques

DOVE 
Tunisi e Biserta | Tunisia 

COSA 
Nato nel 2021, il festival delle arti sceniche Les Premières Chorégraphiques funge da piattaforma per coreografe e coreografi emergenti che desiderano presentare le loro opere e contribuisce a creare un panorama dinamico e diversificato del mondo della danza. È organizzato dall’associazione Al Badil e il suo programma annuale comprende anche workshop e conferenze. 

CHI E COME 
La compagnia di danza svizzera Linga ha partecipato alla 5a edizione del festival. Il suo spettacolo «Flow» è stato presentato al Le 4ème Art di Tunisi e al Théâtre Le Majestic di Biserta. 

Su un palco illuminato di rosso, diverse persone si tengono per mano e creano tensione in posizione accovacciata.
«Flow», di Compagnie Linga © Gert Weigelt

Oltre a esibirsi sul palco, la Compagnie Linga ha interagito con la comunità di danza locale organizzando un workshop con ballerini tunisini all’IKAA Bab Saadoun. 

«Flow», ispirato ai movimenti sincronizzati di gruppi di animali come banchi di sardine e stormi di uccelli, esplora i meccanismi alla base della coordinazione collettiva. I coreografi Katarzyna Gdaniec e Marco Cantalupo approfondiscono l’interazione tra individuo e gruppo, mettendo in discussione i labili confini tra comportamento costruito e istinto.

Festival Cairotronica dedicato all’elettronica e ai nuovi media

DOVE 
Cairo | Egitto 

COSA 
Festival biennale nato nel 2016, Cairotronica offre visibilità ad artiste e artisti emergenti e affermati nel campo dei nuovi media, promuovendo al contempo scambi e discussioni tra professionisti del settore. Comprende progetti multidisciplinari all’intersezione tra arte, scienza e tecnologia. 

CHI E COME  
La 4a edizione ha ospitato l’esposizione «Speculative Evolution» dell’artista svizzero Marc Lee, in grado di offrire uno sguardo su un ecosistema futuro, lontano 30 anni, in cui intelligenza artificiale e biotecnologie hanno dato forma a specie modificate che prosperano nonostante il riscaldamento globale e l’estinzione di massa. Presentata attraverso un simulatore IA, permette al pubblico di partecipare creando varianti di organismi e robot e immergendosi nelle complesse dinamiche di questo mondo artificiale. 

In una sala espositiva si vede una persona che indica una proiezione con diverse forme.
«Speculative Evolution» di Marc Lee a Cairotronica 2025

«Speculative Evolution» esamina però anche con sguardo critico le potenziali insidie di un eccessivo affidamento alla tecnologia come unica soluzione alle crisi ecologiche, sottolineando i rischi di conseguenze indesiderate e invitando a riflettere sui valori che guidano i nostri tentativi di «aggiustare» la natura. 

Come ulteriore livello di coinvolgimento, Marc Lee ha tenuto anche un workshop di tre giorni al Medrar dal titolo «Imagining a Future Where AI Balances Our Ecosystem». Il workshop ha esplorato l’intersezione tra tecnologia e natura, esaminando come l’intelligenza artificiale potrebbe contribuire all’armonia sul piano ecologico. Chi vi ha partecipato ha sviluppato competenze pratiche nella traduzione di questi concetti in formato digitale utilizzando l’IA, ha acquisito conoscenze in materia di sviluppo web e ha imparato a sfruttare le tecnologie IA per realizzare le proprie visioni creative. 

Asia orientale

A Bunch of Noise

DOVE 
Shanghai | Cina 

COSA 
A Bunch of Noise è un festival di musica noise sperimentale, dal budget ridotto e fai-da-te, che punta a liberarsi dai modelli artistici plasmati da traffico e algoritmi rifiutando forme d’arte standardizzate o etichettate. 

Il festival non è solo uno spazio per esperimenti sonori, ma anche una collisione di emozioni, un’esplosione di energia. Qui ricercano esperienze sonore pure, senza assecondare le logiche di mercato e senza affidarci alle bolle di Internet, ma concentradosi esclusivamente sul suono stesso. 

CHI E COME 
Ad aprile 2024, A Bunch of Noise ha visto la partecipazione di un gruppo illustre di artisti dalla Svizzera quali Dave Phillips, Rudolf Eb.er, Daniel Maszkowicz, Luis e Anton Ponomarev. I loro workshop e le loro esibizioni hanno prodotto una forte eco tra il pubblico locale, che ha condiviso il sentimento profondo di energia liberatoria insita nei concerti. 

(Maggiori informazioni sull’edizione 2024 qui

(Maggiori informazioni sull’intervista all’organizzatore Mei Zhiyong qui

«Il pubblico in Cina è istintivamente molto aperto e curioso nei confronti delle nuove forme di musica sperimentale… Abbiamo intrapreso numerose iniziative concrete per mantenere vivo il legame tra artiste e artisti cinesi e stranieri, tra cui collaborazioni discografiche, tour e lo sviluppo congiunto di dispositivi tecnici.» 

— Mei Zhiyong (organizzatore, A Bunch of Noise) 

Una persona con i capelli lunghi è in piedi davanti a un tavolo con apparecchiature elettroniche. I riflettori sono puntati su di lei.
NVR a A Bunch of Noise 2025 © A Bunch of Noise

Ad aprile 2025, il festival ha visto la partecipazione di Francisco Meirino, NVR e G*park insieme a musiciste e musicisti provenienti da 12 Paesi e ha collaborato come co-curatore con il Lausanne Underground Film & Music Festival (LUFF) per presentare congiuntamente una serie di workshop di cinema sperimentale. 

Una persona è seduta a una console su un palco con dispositivi elettronici. La sala è oscurata e sullo sfondo si vede del fumo.
G Park a A Bunch of Noise 2025 © A Bunch of Noise

A Bunch of Noise ha offerto non solo un palco a musiciste e musicisti sperimentali provenienti da diversi background, ma anche l’opportunità di collaborazioni improvvisate, scambi di ispirazione, networking professionale e comunicazione con il pubblico in location e spazi unici in tutta Shanghai. 

Post-Carbon

DOVE 
Shenzhen, Pechino, Hangzhou | Cina (2024) 
Pechino, Shanghai, Guangzhou | Cina (2025) 

COSA 
Come progetto interdisciplinare di dialogo, esplorazione e ricerca a lungo termine, Post-Carbon svela la natura sfaccettata del carbonio attraverso lo scambio collaborativo tra figure del mondo dell’arte, del design, dell’imprenditoria e della scienza provenienti dalla Cina e dalla Svizzera.  

Incorporando prospettive dall’ecologia, dalla scienza dei materiali e dalla fabbricazione di prodotti, e invitando alla partecipazione imprese sociali, organizzazioni non profit, professionisti accademici e marchi sostenibili, il progetto presenta vari percorsi nel processo post-carbonio e combina ricerca e problematiche locali attraverso una serie di programmi tematici.  

La prima edizione, dal titolo «Carbon as Energy, Life Substance and Currency», si è tenuta nel 2024 (maggiori informazioni qui), mentre la seconda, «The Political Economy of Sunlight and Heat», è prevista per il 2025. 

Ripresa all’aperto, montagne sullo sfondo, in primo piano un impianto industriale.
‘Post Carbon’ Field Trip a QingHai, Concentrating Solar Power Tower © Yixuan Cai

CHI E COME 
Artiste e artisti nonché studiose e studiosi svizzeri al Post-Carbon 1.0:  

  • Anne-Laure Franchette, artista  
  • Fragmentin, collettivo di artiste e artisti  
  • Janis Polar, artista  
  • Knowbotiq, collettivo di artiste e artisti  
  • Marie Griesmar, co-fondatrice del progetto rrreefs  
  • Maya Minder, artista  
  • Ursula Biemann & Mo Diener, videoartista  
  • Martina Huber, fondatrice e curatrice di Awareness in Art 
Un grande schermo con la proiezione di una presentazione. In basso, un uomo con un microfono è seduto su una sedia bianca.
Il Forum The Pulse of Plants durante Post-Carbonio – Il carbonio come energia, sostanza vitale e moneta © ART MATTERS, foto di Wang Shiqi

UP-ON International Live Art Festival

DOVE 
Chengdu | Cina 

COSA 
Programma pionieristico dell’UP-ON Performance Art Archive dal 2008, il festival opera secondo quattro principi chiave: orientamento non profit, prospettiva internazionale, rigore accademico e impegno pubblico. Focalizzato sulla promozione della pratica artistica professionale e della ricerca accademica, si è affermato come piattaforma di primo piano per lo scambio globale nel campo della live art. In 12 edizioni, il festival ha ospitato 268 artiste e artisti.  

UP-ON Performance Art Archive è un’organizzazione non profit privata dedicata alla raccolta e alla conservazione di materiali legati alla performance art con una visione globale. Attraverso programmi selezionati che includono simposi, workshop, pubblicazioni e festival, costituisce anche una piattaforma per la comunicazione e la pratica nel campo professionale. 

CHI E COME 
Nel 2023, Julie Monot e Katja Schenker si sono esibite e hanno partecipato a forum al Guang Hui Art Museum (maggiori informazioni qui). Hanno anche tenuto lezioni al LUXELAKES·A4 Art Museum e alla Geely University School of Arts and Design.  

Durante il festival, Julie Monot ha presentato «Haunt» al Guang Hui Art Museum, all’interno di una delle sale che espongono immense opere pittoriche di maestri cinesi come Zhang Daqian. L’intento dell’artista era evocare cinque figure quasi spettrali che avrebbero abitato lo spazio come fantasmi di altri tempi. 

All’esterno, davanti a una vetrata, ci sono due persone in costumi neri con lunghe corna.
«Haunt» di Julie Monot durante UP-ON 2023 © Hu Yujie

Nella performance «dress», Katja Schenker è apparsa in un abito composto da due superfici rigide in cemento, che inizialmente ne hanno limitato i movimenti. Più si muoveva contorcendosi, colpendo il proprio corpo con le mani nude e attraversando a grandi passi gli spazi, più il suo aspetto evocava un senso di fragilità e delicatezza. La rete di cemento cadeva dolcemente e ondeggiava in modo quasi elegante sul corpo dell’artista. 

Una performer indossa un gilet di materiale friabile, ha gli occhi chiusi e i gomiti sollevati verso l’alto.
Katja Schenker al UP-ON International Live Art Festival, 2023 © Hu Yujie

Nel 2024, Phoebe-Lin Elnan è stata tra i 25 artisti (13 provenienti dall’estero) e i 5 critici d’arte che hanno partecipato al LUXELAKES·A4 Art Museum in occasione del 12° UP-ON International Live Art Festival di Chengdu.   

Durante il festival, ha creato nuove opere all’A4 Art Museum, ha tenuto una lezione accademica alla Southwest University for Nationalities e ha condotto un artist talk al Nongyuan International Art District.   

«Echo Tours: Paris», un «eco-tour» guidato a piedi, è stata una performance di 40 minuti basata sul presupposto che è più ecologico far volare una guida turistica in Cina piuttosto che condurre un gruppo di partecipanti in un altro continente. L’artista ha accompagnato il pubblico appassionato di arte in una rapida passeggiata attraverso l’architettura di ispirazione europea di Chengdu, evocando lo splendore di Parigi. 

Diverse persone con cappellini verdi sono in piedi all’esterno, davanti a una chiesa.
«Echo Tours: Paris» di Phoebe-Lin Elnan, 2024 © Hu Yujie. Una collaborazione con Zoe Li Wenwen

La 13a edizione (2025) vedrà la partecipazione di Joseph Baan alla presentazione, alla conferenza e al workshop. 

America del Sud

Festival Temporada Alta

DOVE 
Lima | Perù 

COSA 
Il festival internazionale delle arti sceniche riunisce opere di teatro e di danza, nonché workshop, panel, esposizioni, concerti e proiezioni di film. Collabora con il festival originale Temporada Alta di Girona (Spagna) e con le sue edizioni di Buenos Aires (Argentina) e Montevideo (Uruguay). 

CHI E COME 
A seguito della partecipazione di Karin Elmore (direttrice artistica del Temporada Alta di Lima) agli Swiss Dance Days nel 2024, in occasione della sua 10a edizione che si è tenuta a febbraio e marzo 2025, l’evento in Perù ha invitato due artisti provenienti dalla Svizzera. 

La ballerina e coreografa Ruth Childs ha presentato il suo assolo «Fantasia», in cui indaga il corpo e la sua musicalità. L’artista esplora il suo rapporto con la musica, da Čajkovskij a Dvořák, utilizzando il proprio corpo come ritratto astratto di ricordi intimi e collettivi. Gli strumenti utilizzati dalla ballerina sono stati anche oggetto di un workshop tenuto da Childs durante il festival. 

Una persona in scena con capelli viola, seduta, muove la testa da una parte all’altra e tiene le braccia aperte ai lati su un palco bianco.
Ruth Childs in «Fantasia» © Marie Magnin

Il coreografo Jeremy Nedd, invece, ha presentato insieme al gruppo Impilo Mapantsula la loro seconda collaborazione, «How a falling star lit up the purple sky». Lo spettacolo propone una rivisitazione degli archetipi presentati nei film occidentali attraverso un poema visivo e la combinazione di diversi stili di danza.  

Un gruppo di artisti performativi in costumi colorati su un palco bianco con un cerchio nero sopra di loro.
«How a falling star lit up the purple sky» © Philip Frowein

I ballerini di Impilo Mapantsula hanno anche tenuto una masterclass durante il festival. Successivamente, il gruppo ha continuato il proprio tour in Colombia, presentando la propria opera a Bucaramanga e Bogotá, e ha tenuto un workshop con i bambini a Medellín. 

Intersections of the Future

DOVE 
Buenos Aires | Argentina 

COSA 
Evento dedicato allo scambio di conoscenze sull’arte nell’era digitale, Intersections of the Future riunisce esposizioni, workshop, esibizioni dal vivo e conferenze. È organizzato da Artlab, un laboratorio e centro culturale di Buenos Aires che esplora nuove tecnologie per sviluppare progetti culturali (maggiori informazioni sul centro nella guida alle residenze di Pro Helvetia Sudamerica).  

CHI E COME 
La seconda edizione, tenutasi a febbraio 2025, ha invitato artiste e artisti, produttrici e produttori nonché ricercatrici e ricercatori ad approfondire il dialogo in costante evoluzione tra intelligenza artificiale e produzione culturale, focalizzandosi in particolare sui temi dell’ecologia e del post-umanesimo. 

Una sala espositiva con proiezioni di primi piani di oggetti non identificabili.
Seconda edizione di Intersections of the Future all’Artlab di Buenos Aires

Tra le persone partecipanti c’era l’artista svizzera Dominique Koch, che ha presentato la sua videoinstallazione «Holobiont Society». Basata sul concetto di olobionte (un’entità ecologica che riunisce un ospite e le molte altre specie che vivono al suo interno o intorno ad esso), l’opera esplora una serie di questioni legate a gerarchie, strutture di potere e concetti di co-esistenza. 

Un’installazione video in una stanza oscurata illuminata di blu. Su una panca di pietra e sul pavimento ci sono dei cavi.
«Holobiont Society», opera di Domique Koch

Anche la prima edizione di Intersections of the Future, nel 2024, ha visto la partecipazione della Svizzera: Adrian Notz, curatore presso l’AI Center del Politecnico federale di Zurigo (ETH), e Chris Salter, direttore dell’Immersive Arts Space presso la Scuola universitaria professionale d’arte di Zurigo (ZHdK).

Festival Tsonami

DOVE 
Valparaíso | Cile 

COSA 
Organizzato a Valparaíso dal 2007, il festival di arte sonora è attualmente incentrato sullo sviluppo di processi e progetti specifici locali che esplorano il rapporto tra suono, spazio urbano e territorio.  Il programma prevede esposizioni in spazi convenzionali e non convenzionali, azioni sonore, concerti, trasmissioni radiofoniche, workshop, seminari e residenze, durante le quali vengono realizzate molte delle opere presentate all’evento. Dal 2014 il festival è stato esteso a Santiago, Rengo e Concepción. Inoltre, Tsonami gestisce un programma di residenze (maggiori informazioni nella guida alle residenze di Pro Helvetia Sudamerica). 

CHI E COME 
Nel corso della sua 18a edizione, a gennaio 2025, Tsonami ha visto la partecipazione dell’artista e ricercatore svizzero Marcus Maeder, il cui lavoro è incentrato sulla ricerca eco-acustica in aree, comunità e organismi influenzati dai cambiamenti climatici e da altri problemi ambientali. 

A Valparaíso, Maeder ha tenuto un workshop dal titolo «Voces de la Quebrada: Transmisión Comunitaria Inter-especies» (Voci della gola: trasmissione comunitaria tra specie). L’idea era quella di creare una stazione radio ambientale che trasmettesse dalle foreste che circondano Valparaíso, utilizzando il panorama sonoro del bosco combinato con contributi radiofonici di comunità locali e figure del mondo dell’arte e della scienza. 

Una persona è seduta a un tavolo con un laptop e apparecchiature elettroniche. Intorno a lui ci sono persone sedute o sdraiate che ascoltano la sua musica.
Marcus Maeder presenta il concerto «Voices of the Forest» al Festival Tsonami © Raúl Goycoolea

L’artista ha anche presentato la conferenza «Escuchando la Tierra: Arte, Ciencia y Medioambiente – Dialogos Atmosfericos» (Ascoltare la Terra: arte, scienza e ambiente – Dialoghi atmosferici) e il concerto «Voices of the Forest», in cui crea un dialogo tra i suoni della foresta di Valdivia e le voci umane e non umane. 

Diverse persone sono in piedi davanti a un muro dipinto all’aperto.
Marcus Maeder conduce il workshop «Voces de la Quebrada: Transmisión Comunitaria Inter-especies» (Voci della gola: trasmissione comunitaria tra specie) al Festival Tsonami © Juan Hoppe

Asia meridionale e Vietnam

Jazzmandu

DOVE 
Kathmandu | Nepal 

COSA 
Il Kathmandu Jazz Festival, noto come «Jazzmandu», è un festival jazz che si tiene ogni anno a Kathmandu, in Nepal. Nato nel 2002, l’evento propone esibizioni di artiste e artisti jazz locali e internazionali e promuove l’educazione musicale in Nepal. Jazzmandu organizza anche concorsi per band, workshop e masterclass per musiciste e musicisti locali. 

CHI E COME 
L’ingegnere del suono Antoine Quinet ha partecipato a Jazzmandu nel 2022. Nel 2023, il festival ha visto la partecipazione della musicista svizzera Yumi Ito e nuovamente di Quinet. Nel 2024, Erik Truffaz ha partecipato a «20 Years of Jazzmandu».

Tre uomini suonano davanti a un pubblico: tastiera, basso e tromba. Alla loro destra si vede una batteria.
Erik Truffaz al festival Jazzmandu

Long Night of LiteratureS

DOVE  
India (varie città) 

COSA  
Serate dedicate alla letteratura in cui il pubblico ha la possibilità di incontrare diverse autrici e diversi autori e ascoltare le loro opere in lingue europee e in inglese. L’evento si svolge seguendo il format dello «speed-dating», con il pubblico che si sposta da una sala all’altra, a intervalli di 15-20 minuti, concludendosi con una lunga notte dedicata alla letteratura.  

CHI E COME  
La prima edizione della Long Night of Literature si è tenuta nel 2010, presentando opere letterarie in tedesco e le relative traduzioni in inglese. Nel corso degli anni ha accolto altre lingue europee ed è stata ribattezzata la Long Night of LiteratureS. Le edizioni precedenti hanno visto la partecipazione, tra le altre scrittrici e gli altri scrittori, di Dana Grigorcea, Max Lobe e Katja Brunner. Nel 2024, Ralph Tharayil ha presentato la sua opera «Nimm die Alpen weg» («Roll Back the Mountains») al pubblico di Delhi, Calcutta e Varanasi. L’autore e poeta Rolf Herrman parteciperà alla prossima edizione della Long Night of LiteratureS. 

Un uomo è seduto in un caffè, davanti a lui c’è una tazza di caffè.
Ralph Tharayil © Mirko Lux

Chennai Photo Biennale (CPB)

DOVE  
Chennai | India 

COSA  
Nato nel 2016, Chennai Photo Biennale (CPB) è un festival dedicato alla fotografia contemporanea che si tiene a Chennai, in India. Funge da piattaforma per dare visibilità a fotografe e fotografi nonché artiste e artisti del settore della fotografia, indiani e internazionali, con esposizioni dislocate tra gallerie, spazi pubblici e siti storici della città. Oltre alle esposizioni, CPB ospita anche workshop, conferenze, proiezioni di film e programmi educativi volti a promuovere una cultura della fotografia in India. 

CHI E COME  
L’ultima edizione di CPB, tenutasi a gennaio 2025, ha ospitato un workshop dal titolo «Approaching the Book» tenuto dalla designer editoriale Ann Griffin insieme alla fotografa ed editrice indiana Anshika Varma. Il workshop era rivolto a fotografe e fotografi che svolgono regolarmente un’attività artistica e sono interessati a conoscere il processo di realizzazione di un book. Le edizioni precedenti hanno visto la partecipazione dei fotografi Yann Gross e Nicolas Polli.  

Quattro persone sono sedute in un ufficio attorno a una scrivania e guardano un laptop.
Ann Griffin durante un workshop con i partecipanti al festival CPB © Cortesia CPB

Africa occidentale, centrale, orientale e meridionale

Summit Kilele

DOVE 
Nairobi | Kenya 

COSA 
Organizzato da Santori East Africa, un centro d’innovazione musicale focalizzato sulla comunità, Kilele è un nuovo summit di cinque giorni dedicato alla tecnologia e all’innovazione musicale per musiciste e musicisti, produttrici e produttori, DJ, tecniche e tecnici, attiviste e attivisti, nonché accademiche e accademici e chiunque sia interessato al futuro della musica dell’Africa orientale. Il programma include showcase, panel, workshop, installazioni ed esibizioni. 

CHI E COME 
Alla seconda edizione di Kilele, che si è tenuta dal 18 al 22 febbraio 2025, il musicista keniota Samuel Karugu e il musicista svizzero Basile Huguenin-Virchaux sono stati invitati a presentare il loro lavoro di collaborazione incentrato sul tema della decolonizzazione del design degli strumenti. Utilizzando il software open source Pure Data, il loro progetto, iniziato durante il viaggio di ricerca intrapreso da Samuel in Svizzera nel 2023, propone una rivisitazione degli strumenti digitali basandosi sulle accordature tradizionali dell’Africa orientale e andando oltre la scala temperata standard occidentale a 12 note.  

Una persona suona uno xilofono fatto di skateboard con delle bacchette. Alla sua sinistra è collegato un laptop.
Astrid Bin gioca con l’embaire durante il Summit di Kilele

Durante una residenza di una settimana presso il Ma Lab, hanno collaborato con l’artista e designer multidisciplinare Astrid Bin per creare un embaire (un grande xilofono in legno) utilizzando otto tavole da skateboard dotate di reti di sensori personalizzate. I segnali sono stati inviati a un sistema audio multicanale, filtrati e uniformati, quindi trasmessi a un sintetizzatore sul quale era in esecuzione il software open source Pure Data per produrre i suoni. Nel corso della presentazione, Samuel e Astrid hanno suonato l’embaire utilizzando bacchette realizzate con le ruote dello skateboard, mentre Basile controllava il pitch bend, il sound design e l’accordatura dalla sua implementazione Pure Data. 

Tre persone suonano uno xilofono fatto di skateboard con delle bacchette.
Samuel Karugu, Basile Huguenin-Virchaux e Astrid Bin suonano l’embaire durante il Summit di Kilele.

Questo evento ha dato seguito alla partnership tra Pro Helvetia e Kilele, avviata durante l’edizione inaugurale del 2024 e la presentazione del progetto di collaborazione «Rolex» del musicista e produttore di sintetizzatori ugandese Brian Bamanya (Afrorack) e dell’artista e musicista svizzero Manuel Oberholzer (Feldermelder), anch’esso nato durante un viaggio di ricerca in Svizzera

Spier Light Art

DOVE 
Stellenbosch | Sudafrica 

COSA 
Spier Light Art (SLA) è il principale festival dedicato alla light art del Sudafrica, ospitato dal 2018 con cadenza annuale presso la storica azienda vinicola Spier. Co-curato da Vaughn Sadie e Jay Pather, il festival è famoso per la curatela e la produzione di opere d’arte di artiste e artisti affermati ed emergenti, consentendo loro di esporre installazioni di light art su larga scala che rispondono in modo critico e fantasioso al panorama lussureggiante e alla storia coloniale dell’azienda. 

CHI E COME 
Al festival SLA del 2025, tenutosi a Stellenbosch dal 21 marzo al 21 aprile, gli artisti svizzeri Sophie Guyot e Florian Bach hanno presentato ognuno un’opera basata sulla luce. La loro partecipazione si inserisce in un programma di residenze nell’ambito del festival.  

In un parco al buio si vede sullo sfondo una scritta luminosa rossa: ‘power to our voice’.
«Everywhere», di Sophie Guyot, al festival Spier Light Art

Dopo aver presentato lo scorso anno la sua opera «The Meaning of Meaning», a marzo Sophie è tornata all’azienda per una residenza. Da un workshop di tre giorni, tenuto con un gruppo di lavoratrici del posto, è nata la sua nuova opera testuale «Everywhere», che esplora i legami profondi tra gli esseri umani e la terra, mettendo in luce le voci spesso invisibili delle lavoratrici stesse.  

Da parte sua, Florian ha presentato «HALID», un’opera monumentale che ricorda le strategie di sorveglianza alle frontiere. Florian ha anche iniziato la sua ricerca, che proseguirà il prossimo anno quando tornerà per una residenza e contribuirà alla creazione di una nuova opera per l’edizione 2026 del festival. 

Diverse persone sono in piedi su un prato davanti a una parete spoglia illuminata.
«HALID», di Florian Bach, al festival Spier Light Art

La partecipazione di artiste e artisti svizzeri al festival attraverso il programma di residenze integrato è il risultato di un viaggio di ricerca in Svizzera intrapreso dal co-curatore Vaughn Sadie nel 2023 per incontrarli.