Pari opportunità nel settore culturale svizzero: un obiettivo ancora lontano

Comunicato stampa, Diversità e pari opportunità
Toilet sign man/woman
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In molti ambiti del settore culturale svizzero, le donne sono nettamente sottorappresentate, sia a livello di direzione strategica e artistica che sui palcoscenici e nelle esposizioni. Lo dimostra uno studio preliminare del Centro per gli studi di genere dell’Università di Basilea pubblicato oggi, che fornisce nuovi dati sui relazioni di genere nelle discipline arti sceniche, musica, letteratura e arti visive. Le differenze tra le discipline sono notevoli; le maggiori necessità d’intervento si riscontrano negli ambiti della musica e delle arti visive.

Sebbene il miglioramento delle pari opportunità tra uomini e donne sia uno degli obiettivi della politica culturale della Confederazione stabilito dal messaggio sulla cultura 2021-2024, finora mancano dati sistematici sui relazioni di genere nei diversi ambiti del settore culturale elvetico. Uno studio preliminare, pubblicato dal Centro per gli studi di genere dell’Università di Basilea su mandato di Pro Helvetia e dello Swiss Center for Social Research, evidenzia ora tendenze evidenti e inequivocabili al riguardo. I relativi risultati, che si basano su indagini a campione nelle discipline arti sceniche (danza e teatro), musica, letteratura e arti visive, dimostra una forte

necessità d’intervento:

  • Le donne sono sottorappresentate nei ruoli di vertice, sia negli organi di direzione strategica e operativa di istituti e centri culturali che nelle associazioni di enti culturali e categorie professionali. Nei comitati direttivi operativi degli istituti e centri culturali le donne costituiscono ad esempio il 42% dei membri, mentre tra i direttori, vicedirettori e intendenti le donne sono appena il 34,5%. A tale proposito va sottolineato che esistono differenze sostanziali tra le diverse discipline: se nel campo della letteratura le donne risultano maggioritarie nelle direzioni/intendenze (55%), negli enti musicali esaminati non c’è un’unica donna con ruoli di tale livello.
  • Anche nelle funzioni di direzione artistica e come autrici di opere artistiche, le donne risultano fortemente sottorappresentate. Nelle produzioni teatrali considerate dallo studio, le registe costituiscono appena il 31%; tra i direttori d’orchestra il divario è ancora maggiore (7%). Solo il 15% delle pièce andate in scena sono state scritte da autrici, e appena il 2% dei brani musicali eseguiti è opera di compositrici.
  • Nelle esibizioni dal vivo in sale da concerti e teatri, nelle letture pubbliche e nelle esposizioni, le donne sono meno visibili degli uomini. L’entità del fenomeno varia però notevolmente a seconda della disciplina: nelle arti sceniche e nella letteratura, la presenza femminile oscilla tra il 40 e il 50%, mentre nelle esposizioni collettive delle arti visive le donne rappresentano circa un terzo del totale, e nelle personali il 26%. Scarse sono le possibilità per le donne di esibirsi in campo musicale: se nei concerti di musica classica la quota femminile tra gli interpreti ammonta al 34%, nelle esibizioni dal vivo nei generi rock/pop e jazz la loro importanza relativa si riduce a un misero 9-12%.

«I risultati dimostrano che, in materia di pari opportunità tra uomini e donne in campo culturale, vi è ancora tantissimo da fare. Ora urgono indagini più approfondite per poter adottare misure mirate a lungo termine. Lo studio preliminare si limita infatti a un rilevamento di dati a campione.Conformemente al mandato del messaggio sulla cultura 2021-24, valuteremo ora insieme all’Ufficio federale della cultura quali passi occorrono.»

Seraina Rohrer, responsabile del settore Innovazione & Società e membro del comitato direttivo della Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia

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